Elementi nutritivi in natura
Le orchidee sono piante che non necessitano di eccessivo nutrimento in quanto in natura vivono aggrappate ai rami degli alberi nutrendosi di escrementi forniti dagli animali.
Tali sostanze nutritive non sono reperite dalle orchidee in grande quantità considerando che per effetto della pioggia i rami su cui le orchidee sono aggrappate sono costantemente dilavati.
Concimare in base al tipo di coltivazione
Le orchidee si accontentano di poco, dello stretto necessario (salvo alcune eccezioni ) per cui le fertilizzazioni dovranno essere dosate nella maniera più adeguata tenendo conto anche del tipo di coltivazione che stiamo realizzando.
Se ad esempio si coltiva un’orchidea in un vaso con solo bark, quindi con materiale inerte, sarà necessario incrementare leggermente le fertilizzazioni che in questo caso saranno leggermente più abbondanti
Le orchidee coltivate in vaso con corteccia e torba necessitano di minori fertilizzazioni, in quanto attraverso l’apparato radicale traggono nutrimento dal substrato che in questo caso non è composto esclusivamente da bark (corteccia di conifera).
Le orchidee coltivate su tronchetti e zattere, assieme ad un po’ di muschio o sfagno necessitano di poche fertilizzazioni: le radici traggono nutrimento dalla decomposizione dei composti vegetali (sfagno, muschio).
Le principali sostanze nutritive di cui le orchidee necessitano sono l’Azoto, il Fosforo ed il Potassio, tali Macroelementi sono rappresentati dal simbolo N per l’azoto, P per il fosforo e K per il potassio.
L’azoto (N) favorisce la crescita vegetativa delle orchidee, quindi la formazione e la crescita dello stelo. Un eccesso determina uno sviluppo fogliare a scapito della fioritura, mentre una carenza inibisce la crescita dell’orchidea seguito da un ingiallimento fogliare.
Il fosforo (P) favorisce la crescita dell’orchidea, la fotosintesi, il metabolismo della pianta, la produzione di fiori e steli. Una carenza di fosforo si evidenzia dalle tonalità color porpora delle foglie e dei fusti, da una crescita stentata, da una scarsa produzione di fiori. In assenza di questa sostanza l’orchidea può non rifiorire o fiorire in maniera stentata.
Il potassio (K) favorisce l’equilibrio idrico, la consistenza dello stelo e delle foglie, favorisce la formazione di zuccheri , carboidrati, amidi, la sintesi proteica e la divisione cellulare.
I Mesoelementi (magnesio, Zolfo, Calcio) ed i Microelementi (ferro, Zinco, Rame, Manganese, Boro, Molibdeno, Cobalto ed altri)sono richiesti in minime quantità.
Quale concime e quando somministrarlo
E bene utilizzare concimi idrosolubili sono facilmente assimilabili e contengono pochi residui.
NPK 30 10 10 oppure un 5-4-3 durante la primavera quindi in concomitanza con la ripresa vegetativa (durante la formazione dei nuovi getti)
NPK 10 10 30 oppure un 3-3-5 o 3-4-5 durante la maturazione dei bulbi
N P K 10 30 10 oppure un 3-5-3 o 3-5-4 durante la formazione degli steli
NPK 20 20 20 o 18 18 18 oppure 5-5-5- 8-8-8 (bilanciati) in estate/inverno, le piante che osservano il riposo invernale non devono essere concimate.
Se avete difficoltà a reperire concimi con diversi dosaggi di NPK acquistate un concime bilanciato, da utilizzare durante tutte le fasi di sviluppo della pianta, evitando di concimare nel periodo di riposo.
L’utilizzo di un concime bilanciato è un toccasana: le orchidee sono piante che non seguono ritmi ben precisi, possono ad esempio emettere nuove foglie e al tempo stesso steli, quindi utilizzare un concime bilanciato permette all’orchidea di fruire delle sostanze di cui necessità .
Come utilizzare i fertilizzanti: in che dosi?
Nel caso dei concimi con alte percentuali di N.P.K. , quali il 20-20-20- ecc.. è bene seguire le dosi di seguito riportate:
1 grammo per litro d’acqua ogni due tre annaffiature
oppure
1 grammo per 3/4 litri d’acqua ad ogni annaffiatura, sospendendo la concimazione con una due annaffiature senza concime per ripulire le radici da eventuali residui chimici.
Prima di concimare bagnate le radici e lasciate che assorbano l’acqua , successivamente preparate la dose di fertilizzante diluita con acqua (piovana o decantata) e procedete con la fertilizzazione. Lasciate la pianta a scolare l’acqua in eccesso , datele il tempo adeguato, e poi riponetela sul sottovaso.
Se effettuate due concimazioni di seguito , procedete con un’annaffiatura senza fertilizzante, in questa maniera sia le radici sia il substrato di coltivazione potrà essere dilavato degli eventuali residui.
Se invece utilizzate il classico concime per piante verdi o fiorite con percentuali di N.P.K. 3-4-5 oppure 5-3-3 ecc
seguite le istruzioni riportate in etichetta oppure diminuite di poco le dosi. Essendo tali concimi abbastanza leggeri (le percentuali di elementi nutritivi di tali concimi sono minori rispetto a concimi con alte percentuali di sostanze quali il 20-20 20- ecc.) e ben tollerati non necessitano di essere diluiti più del doppio.
Come concimare? Per immersione?
Si può concimare immergendo il vaso in acqua e fertlizzante per 10 - 15 minuti o fertliizzare con normali irrigazioni del substrato, ad esempio versando semplicemente acqua e fertilizzante nel vaso.
Sconsiglio di effettuare l'immersione nel periodo autunno-inverno dato che immergendo il vaso nell'acqua quest'ultima penetra maggiormente nel substrato ed i tempi di asciugatura del substrato tra un'innaffiatura e l'altra aumentano notevolmente.
Se poi associamo a ciò temperature non troppo elevate il pericolo di marciumi radicali è sempre in agguato.
La tecnica dell'immersione è consigliabile praticarla in primavera estate soprattutto nei periodi molto caldi.
Tra una concimazione e l’altra non lasciate asciugare completamente le radici, gli eccessi salini sono deleteri per le radici.

Concime orchidee