mercoledì 26 agosto 2009

Il fascino dell' orchidea su zattera

Il fascino della zattera è indiscutibile e credo che qualunque orchidofilo ne sia attratto. Coltivare un'orchidea su zattera ,anche senza l'umidità derivante da una serra o da un orchidario, non è un'impresa ardua soprattutto se si tratta di orchidee provviste di pseudobulbi.
Montare un'orchidea su zattera non è sempre un'impresa facile, talvolta può risultare difficoltoso soprattutto nei casi in cui le orchidee da zatterare presentano un apparato radicale ben formato e poco districabile.
Prendiamo l'esempio di questa Cattleya la quale presenta un apparato radicale lungo qualche centimetro e assolutamente non districabile.
Foto 1

Se montassimo seguendo le normali procedure otterremmo un effetto rialzato poco gradevole.

Come potete vedere nella foto (perdonate la qualità), dopo avere montato la pianta seguendo le classiche indicazioni, l'apparato radicale risulta rialzato in maniera spropositata, di conseguenza non è stato possibile effettuare un'accurata copertura delle radici con la fibra di cocco.

Foto 2

Questo effetto rialzato si ottiene qualora si predispone uno strato di sfagno su buona parte del legno, ma soprattutto nel punto di appoggio dell'apparato radicale (foto 3).
Foto 3- sfagno distribuito in maniera omogenea

Seguendo qualche particolare accorgimento il risultato che dovremmo ottenere dovrebbe essere questo (foto 4 e 5)

Foto 4- L'apparato radicale è ben coperto

Foto 5

Procedimento:

per le zattere come sempre vi consiglio il legno di Manila o altri tipi di legno abbastanza robusti, lo sfagno o in alternativa la spugna sintetica, la fibra di cocco ed il filo da pesca. Le indicazioni dettagliate per fissare lo sfagno e la fibra di cocco le trovate in questo articolo specifico.

Il legno scelto dovrà essere concavo o leggermente concavo, tale da favorire un miglior appoggio e assestamento dell'apparato radicale soprattutto se quest'ultimo ha un' altezza di 2-3 cm.

Ma vediamo nel dettaglio le immagini riguardanti due esempi di zattere:

legno di quercia: pezzo di piccole dimensioni di cui andrò ad utilizzare la parte interna e non la corteccia per sfruttarne così la parte concava) ;


legno di manila: classico tronchetto di legno per acquari che potete trovare non solo nei negozi specializzati , ma anche nei grandi supermercati.


La forma concava (più accentuata nella quercia, meno nel legno di manila9 mi permette di distrubuire lo sfagno in maniera diversa, ma soprattutto di mantenere l'apparato radicale meno scoperto.


Orchidee utilizzate:

Dendrobium thyrsiflorum



Cattleya ibrido

Nel caso del legno di Manila utilizzato per la Cattleya ricopro i vari spazi vuoti con dello sfagno.


I tronchetti di legno di manila possono avere varie forme con superfici più o meno frastagliate.
Inserite lo sfagno nei vari punti disponibili e nell'operazione aiutatevi con un bastoncino che faciliterà l'inserimento del materiale.



Riempite i vari spazi dopodichè l'operazione sarà terminata.


Come detto in precedenza occorre far si che l'apparato radicale resti il più possibile coperto dalla fibra quindi non troppo sollevato.

Per aiutarci ad ottenere questo risultato abbiamo utilizzato un legno concavo, ma oltre a ciò possiamo predisporre lo sfagno solo lateralmente lasciando il legno nudo nella parte centrale dove andremo a collocare la pianta.


Come potete vedere lo sfagno è posizionato lateralmente mentre al centro le radici saranno a contatto con il legno.






In quest'altro caso non essendoci spazi in cui inserire sfagno all'interno del legno procederemo con il posizionare lo sfagno solo lateralmente.



Dopo aver posizionato la pianta ricoprite il tutto con fibra di cocco, legate con filo da pesca ed infine ancorate la pianta al legno con strisce di nylon.

Questo è il risultato finale:




Errori da non commettere:

quando si pensa ad una zattera si tende a ritenere che i marciumi non possano svilupparsi, in realtà non è così, i marciumi possono comunque svilupparsi soprattutto se si eccede con le quantità di sfagno e di fibra di cocco, ma ...questo argomento lo affronteremo prossimamente.

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