martedì 13 aprile 2010
Vanda e affini in bark : aggiornamenti e fioriture
mercoledì 17 marzo 2010
Vanda e bark
Le radici essendo quasi inattive tendono a marcire e questo è il primo campanello di allarme che una pianta manifestare.
A complicare la situazione delle vandacee o dei generi affini è la coltivazione a radici nude in ambienti domestici.
La coltivazione a radici nude è preferibile in ambienti quali serre o similari poiché la scarsa umidità ambientale può comportare l'assottigliamento delle radici soprattutto nel periodo primaverile ed estivo, mentre in maniera marginale nel periodo autunnale ed invernale. Coltivare una Vanda a radici nude può indurre alla falsa concezione che la pianta debba essere innaffiata giornalmente o più volte nell'arco di una settimana. Questi ritmi potrebbero andar bene nella stagione primaverile o estiva ma non nella stagione autunnale o invernale per i motivi citati nella prima parte del post.
La coltivazione ideale per questo genere di piante sarebbe quella in serra, ma per chi non può disporre di una serra è possibile comunque attuare delle strategie finalizzate a preservare la salute della pianta.
Le Vandacee, gli Ascocentrum, le Ascocenda, le Vascostylis etc possono essere coltivate nel classico vaso trasparente contenete bark.
Vanda tricolor
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Vanda e bark
venerdì 19 febbraio 2010
Qualche fioritura su zattera
Qualche fioritura su zattera
domenica 14 febbraio 2010
Le Phalaenopsis e le foglie "lessate" dal freddo.
Temperature ancora più basse rispetto ai valori intermedi e quindi temperature intorno ai 10°C o anche meno, possono provocare danni irreparabili alle foglie e la morte della pianta in breve tempo. Esporre la pianta a tali temperature e soprattutto in ambienti esterni, piuttosto che interni, è un grave errore a cui difficilmente si può porre rimedio. Se alle basse temperature associamo l'esposizione agli ambienti esterni il rischio per le piante aumenta poichè queste sono sottoposte agli effetti di svariati fattori debilitanti tra cui le correnti d'aria, l'eccesso di umidità e soprattutto le gelate notturne che "lessano" le foglie in tempi molto rapidi (vedi foto allegate).


Le Phalaenopsis e le foglie "lessate" dal freddo.
venerdì 22 gennaio 2010
Lo sfagno e le orchidee, un binomio da gestire con attenzione.
Coltivare le orchidee nello sfagno, nel nostro caso specifico le Phalaenopsis, può rivelarsi più semplice del previsto a patto che si adottino delle particolari accortezze nell’identificazione delle reali esigenze della pianta e nel calibrare il quantitativo d'acqua necessario per non far sviluppare patologie fungine.
Analizziamo alcuni fattori di coltivazione:
Un altro elemento fondamentale da tenere in considerazione è la fase stagionale che la pianta attraversa. La fase stagionale incide sui processi di sviluppo e di crescita delle orchidee, sia per quelle che osservano il riposo vegetativo sia per quelle che non hanno fasi di riposo.
Le Phalaenopsis durante la stagione autunnale ed invernale non osservano un riposo marcato e netto, ma rallentano semplicemente i ritmi di sviluppo senza però avere un vero e proprio riposo. Il rallentamento dei ritmi vegetativi è dato dai cambiamenti stagionali quindi dalle caratteristiche della stagione fredda contraddistinta dalla diminuzione delle ore di luce, dall’abbassamento delle temperature, etc. Da tali considerazioni ne consegue che una pianta in fase di semi-riposo (definiamolo così se vogliamo) vegeta con ritmi più lenti e necessita di di minori innaffiature. Un eccesso d’acqua sarebbe mal tollerato dalle radici che a causa dei ritmi ridotti risulterebbero incapaci di assumere l' acqua in eccesso, analogamente le parti aeree dell'orchidea, a causa delle temperature non elevate, non sarebbero in grado di disperdere l'acqua in eccesso attraverso il processo di evaporazione. Durante la stagione primaverile ed estiva, invece, lo sfagno asciugherà più velocemente ed il processo di evaporazione dell'acqua sarà facilitato dalle alte temperature.
Qualora si dovesse sviluppare del marciume radicale questo, con molta probabilità, potrebbe non dare segni evidenti della sua presenza poichè nella maggior parte dei casi le piante coltivate nello sfagno manifestano i primi sintomi della patologia fungina nella parte più interna del vso che di norma non è visibile.
In questi casi, infatti, se si osservano le radici dall'esterno (quelle che crescono in corrispondenza delle pareti del vaso) esse appaiono sane e senza alcuna problematica, mentre quelle interne (purtroppo non visibili perchè si sviluppano nella parte centrale del vaso) possono presentare ingiallimenti e patologie fungine.
La scelta di coltivare le orchidee e nello specifico le Phalaenopsis nello sfagno è una scelta personale che però dovrebbe essere dettata dalla reale esperienza dell’orchidofilo e dalle sue modalità di coltivazione. Ad un orchidofilo con poca esperienza in fatto di orchidee in generale e particolarmente incline ad esagerare con le annaffiature sconsiglierei la coltivazione nello sfagno o al limite gli consiglierei di provare questo tipo di coltivazione non appena avrà acquisito un certa padronanza con i parametri di coltivazione.
Lo sfagno e le orchidee, un binomio da gestire con attenzione.
martedì 29 dicembre 2009
Perchè i Cymbidium non fioriscono?
Quest'ultima domanda mi ha fatto sorridere poichè una pianta vigorosa e quindi dotata di un ottimo apparato fogliare e radicale ha più probabilità di fiorire rispetto ad una pianta più piccola e meno vigorosa.
Se dovessimo analizzare le cause che inducono un'orchidea del genere Cymbidium a saltare la fioritura potremmo subito dire che le cause di una mancata fioritura possono essere molteplici, dal quantitativo di luce inadeguato al tipo di coltivazione adottata, dall' inadeguatezza dei nutrienti apportati al mancato riposo invernale, da una scarsa crescita radicale ad una mancata crescita delle radici causata da patologie fungine e via discorrendo.
Ma entriamo nel dettaglio
Luce
Una corretta esposizione alla luce stimola la pianta ad avere una corretta crescita dell'apparato fogliare oltre che ad emettere un'abbondante fioritura.
Per stimolare la formazione degli pseudobulbi fogliari e floreali occorrerà fornire un buon quantitativo di luce durante tutto l'arco dell'anno, con picchi di luce diretta dall'autunno fino al primo periodo estivo. Durante l'estate ormai inoltrata potrà essere necessario proteggere la pianta dalla luce diretta durante le ore centrali della giornataal fine di evitare eventuali scottature fogliari.
Un Cymbidium coltivato in condizioni di luce minime può saltare la fioritura e produrre vegetazioni deboli oltre che manifestare gli effetti dell' eziolatura fogliare; contrariamente un Cymbidium coltivato in condizioni di luce adeguate alle sue esigenze di sviluppo, crescerà in maniera ottimale sviluppando molteplici pseudobulbi floreali oltre che fogliari.
Innaffiature e periodo di riposo
Il fattore acqua è molto importante soprattutto nel periodo autunnale ed invernale poichè la pianta entra nella fase del riposo vegetativo, periodo in cui necessita di una graduale sospensione delle innaffiature e delle concimazioni. La mancata sospensione delle innaffiature durante tale periodo non permetterà alla pianta di attivarsi per l'emissione di nuove spighe floreali.
Durante la primavera e l'estate la pianta ha bisogno di innaffiature costanti ed adeguate alle sue necessità (non esistono scadenze fisse per innaffiare, ma occorre innaffiare la pianta in base alle sue necessità e cioè quando il substrato risulta asciutto o semi asciutto e quando le condizioni climatiche determinano la rapida asciugatura del substrato); mentre un discorso differente deve essere fatto per il periodo autunnale ed invernale: la mancata sospensione delle innaffiature durante tali periodi stimola la pianta ad emettere pseudobulbi fogliari anzichè floreali e la espone allo sviluppo di patologie fungine poichè l'apparato radicale essendo nella fase del riposo non è in grado di assimilare acqua in maniera adeguata.
Ma vediamo più attentamente la fase del riposo che forse la si può considerare l'elemento più importante ai fini della fioritura.
Il periodo autunnale ed invernale è un periodo molto delicato in quanto la pianta entra nella fase del riposo vegetativo, fase in cui a partire dall'autunno occorrerà diminuire gradulamente le innaffiature fino a sospenderle quasi del tutto nel periodo invernale. Nel corso dell'inverno, quindi, la pianta dovrà essere sottoposta allo stop delle innaffiature e coltivata in un ambiente con temperature fresche. Le temperature ideali si aggirano intorno ai 10°C , ma queste piante sono in grado di tollerare temperature vicine allo zero senza alcuna difficoltà. Il Cymbidium durante tale periodo può essere coltivato all'interno delle abitazioni purchè posto in un luogo fresco e molto luminoso, in alternativa qualora si decidesse di coltivare i Cymbidium in ambienti esterni, sarà necessario trovare una collocazione adeguatamente riparata dalle piogge (poichè come detto in precedenza la pianta necessita dello stop delle innaffiature) e bene illuminata. Dunque la fase del riposo deve essere caratterizzata dal binomio scarse innaffiature/temperature fresche. Se a questi due elementi associamo una buona fonte luminosa il riposo avverà secondo il giusto iter.
Problemi radicali
Un Cymbidium può saltare la fioritura qualora l'apparato radicale dovesse presentare problematiche derivanti dai marciumi radicali. Questi ultimi debilitano le difese della pianta e accelerano il processo di utilizzazione delle risorse energetiche ai fini della sopravvivenza: l' utilizzo di tali energie va a scapito della fioritura poichè la pianta, anzichè utilizzare le energie accumulate nel corso della primavera-estate a favore della fioritura, utilizza tali energie per il proprio sostentamento.
Un apparato radicale vigoroso e ben sviluppato facilita l'attecchimento della pianta nel vaso ed aumenta l'apporto di sostanze nutritive all'intera pianta.
Problemi radicali e asportazione delle radici
Un apparato radicale marcescente necessita di un rinvaso con relativa asportazione delle parti malate.
Questo per la pianta è uno stress non indifferente, ma l'asportazione delle radici marce è una procedura che deve essere fatta per salvaguardare la salute e l'integrità della pianta. L'asportazione delle radici comporterà l'utilizzazione di una buona parte delle risorse energetiche accumulate negli pseudobulbi a favore del ripristino delle radici. In situazioni del genere la pianta utilizza le proprie energie a favore dell'attività radicale anziché attivarsi per la fioritura. Questo comportamento è del tutto normale e oserei dire indispensabile per la salute e la salvaguardia della pianta.
Il rinvaso e l'asportazione delle radici marcescenti deve essere fatto in qualunque momento se necessario.
Substrato inadeguato
Anche il substrato se inadeguato comporta problemi per la fioritura: un substrato inadeguato dal punto di vista della ritenzione idrica fa si che le radici coabitino in un ambiente deleterio per la loro salute in quanto dall'inadeguatezza del substrato può derivare il binomio marciume/mancata fioritura.
Parlando sempre di substrati c'è da sottolineare che un substrato ormai deteriorato o inesistente come nella foto determina la mancanza di un ambiente sano per la coltivazione e l'impossibilità per la pianta di assimilare sostanze nutritive.
Tale condizione determina per la pianta una sofferenza non indifferente alla quale si può porre rimedio effettuando un rinvaso soft.
Temperature
L'irregolarità delle condizioni climatiche può causare un ritardo nella fioritura oppure non indurla affatto. Se durante il periodo autunno/inverno le temperature non scendono sotto una determinata soglia la pianta può non essere stimolata al punto tale da emettere lo stelo oppure può arrivare alla fioritura con estremo ritardo. Le piante da serra fredda hanno bisogno di basse temperature per poter fiorire ed il Cymbidium non è esente da tale esigenza. (Leggi le note per la coltivazione del Cymbidium)
Questo piccolo articolo ha la valenza di un piccolo contributo che tocca le principali cause della mancata fioritura.
Ulteriori elementi informativi che emergeranno nel Blog o nel Forum grazie ai vostri contributi saranno prontamente inseriti.
Perchè i Cymbidium non fioriscono?