venerdì 27 novembre 2009

Aerangis luteo-alba var. Rhodosticta

E' una piccola specie che cresce nelle zone dell' Africa equatoriale caratterizzate da una elevata umidità anche nei periodi in cui le precipitazioni sono scarse o quasi assenti. La si trova nelle zone attraversate dai fiumi e incorniciate da magnifiche cascate, spesso s'intravedono abbarbicate sui rami degli alberi e raramente sui tronchi.
La pianta è di piccole dimensioni con foglie carnose e bilobate, il fusto è compatto e gli steli abbastanza lunghi . Questi ultimi possono portare dai 10 ai 20 fiori di un bianco puro spezzato da una piccolissima colonna color arancio e caratterizzati da speroni lunghi dai 3 ai 4 cm.

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Coltivazione ** Medio -Facile
Luce Hanno esigenze di luce simili a quelle delle Phalaenopsis, ma tollerano anche una luce più intensa a patto che questa non sia diretta e nel caso lo fosse dovrà essere adeguatamente schermata con una leggera tenda. Il luogo ideale per la sua collocazione è il davanzale di una finestra esposto ad est, sud-est o sud-ovest. Come detto in precedenza in caso di luce intensa nel periodo estivo o tardo primaverile è bene schermare i vetri con una leggera tenda.
TemperatureLe temperature ideali sono quelle intermedie con temperature estive al di sotto dei 30°C durante le ore diurne e temperature autunnali ed invernali intorno ai 13-15 di minima durante le ore notturne.Ciò vuol dire che durante l'estate è bene posizionare la pianta in un luogo non troppo caldo con temperature al di sotto dei 30°C, vaporizzare il fogliame per minimare lo stress da alte temperature, garantire una buona umidità ambientale e radicale ed assicurare una buona ventilazione.Durante la stagione autunnale ed invernale, la pianta gradisce temperature minime intorno ai 15°C ed un ambiente non troppo secco. Durante le ore diurne le temperature dovranno aggirarsi intorno ai 20°C.
Durante la fase di maturazione dei boccioli occorre far attenzione a non posizionare la pianta in un ambiente troppo secco poichè i boccioli potrebbero ingiallire uno alla volta e causare la perdita dell'intera fioritura.
Innaffiatura/UmiditàCome detto in precedenza questa pianta ama l'umidità soprattutto durante l'estate, periodo in cui è buona norma vaporizzare il fogliame e le radici per mantenere una buona idratazione.Durante l'autunno e l'inverno le vaporizzazioni dovranno essere ridotte/eliminate mentre le innaffiature dovranno essere costanti ed effettuate non appena il substrato risulterà asciutto o quasi asciutto.L'acqua deve essere somministrata in modiche quantità poichè è una pianta che risente facilmente degli eccessi.L'acqua ideale è quella piovana o da osmosi. In mancanza di tali tipologie e proprietà qualitative delle acque appena citate, l'Aerangis può essere innaffiata con la classica acqua demineralizzata.
ConcimazioniLe concimazioni si effettuano durante tutto l'arco dell'anno, in maniera più blanda e ad intervalli più lunghi durante la stagione fredda, mentre durante la stagione primaverile ed estiva si potrà procedere con concimazioni più frequenti.
Nel corso dell' autunno/inverno le concimazioni andranno effettuate con cadenza quindicinale o con un maggior lasso di tempo (anche una sola volta al mese se la pianta è in fase di quiescenza ** radici ferme in termini di sviluppo e mancanza di crescita fogliare**) mentre durante la primavera e l'estate le fertilizzazioni andranno effettuate una volta a settimana o tre volte al mese.
Substrato/RinvasoL' Aerangis cresce molto bene su zattera, ma questo tipo di sostegno richiede l'aumento del tasso di umidità soprattutto durante i periodi caldi mediante vaporizzazioni giornaliere dell'apparato radicale. Temperature troppo alte e associate ad un basso livello di umidtà radicale, possono comportare l'essiccamento radicale ccon conseguente appiattimento e morte delle radici.Il substrato ideale per l'invasatura è composto da bark di piccola pezzatura con l'aggiunta di piccoli ciuffi di sfagno se necessario.

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lunedì 23 novembre 2009

Piccola miglioria

Da qualche giorno è attivo nel blog un piccolo riquadro laterale in cui potete vedere quali sono gli argomenti trattati nel forum. Se scorrete la pagina troverete alla vostra destra la voce "DOMANDE NEL FORUM ORCHIDOFILIA", vi basterà cliccare sopra l'argomento di vostro interesse per essere ridiretti nel forum.

Buona coltivazione a tutti.

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martedì 17 novembre 2009

Howeara Lava Burst

La Howeara Lava Burst è un ibrido generato dall'incrocio tra Leochilus, Oncidium e Rodriguezia. La fioritura è caratterizzata da fiori rossi di lunga durata e la pianta può fiorire anche due volte l'anno se coltivata in maniera corretta. Cresce in maniera molto compatta e se la crescita delle unità vegetative risulta notevole, la pianta può prepararsi alla fioritura emettendo anche più di uno stelo per volta.

Coltivazione * Facile

Luce
Necessita di un buon quantitativo di luce possibilmente schermata durante i periodi più caldi: l'esposizione ad est è raccomandata soprattutto durante il periodo autunnale ed invernale senza alcuna protezione, mentre a partire dalla tarda primavera fino all'estate la luce dovrà essere scheramata da una leggera tenda. In alternativa la si può collocare ad est o ad ovest in maniera tale da non ricevere luce diretta durante le ore più calde della giornata.


Temperature
E' un'orchidea che gradisce temperature intermedie, ma che può tollerare anche temperature più alte nei periodi più caldi.
Durante l'estate si adatta a temperature intorno ai 26-28°C diurni, ma tollera ben volentieri anche qualche grado in più a patto che la pianta sia bene idratata al livello radicale e che l'umidità sia adeguata (50%) e costante.
Le temperature notturne variano dai 15 ai 18°C, per cui durante il periodo autunnale ed invernale la pianta può essere collocata in un ambiente non troppo caldo ( 18°C ) o fresco (15°C).

Umidità

Ama l'umidità come la maggior parte delle orchidee, se quindi coltivate la pianta in ambienti particolarmente secchi durante il periodo estivo e primaverile, provvedete alla vaporizzazione del fogliame e delle radici superficiali soprattutto se la pianta è coltivata su zattera. Durante l'autunno e l'inverno con le temperature più basse e l'innalzamento del tasso di umidità, le vaporizzazioni potranno non essere necessarie. Sta a voi verificare i tempi di asciugatura del substrato e se notate la rapida asciugatura di quest'ultimo, cercate di aumentare l'umidità con vaporizzazioni giornaliere delle radici. In autunno/inverno sconsiglio la vaporizzazione del fogliame, che se effettuata in maniera errata può produrre marciumi oltre che batteriosi.




Acqua
Come la maggior parte delle orchidee necessita di acqua priva di calcio sarà pertanto utile utilizzare acqua demineralizzata ma nel caso non sia possibile lasciate decantare l'acqua del rubinetto per alcuni giorni in un contenitore.
Tra un'innaffiatura e l'altra lasciate asciugare leggermente il substrato senza permettere a quest'ultimo di asciugare totalmente. Questa regola vale soprattutto per il periodo della fioritura.
Se i nuovi pseudobulbi manifestano un raggrinzimento ed afflosciamento durante la fase di maturazione, aumentate le innaffiature in maniera tale da ripristinare il livello di idratazione delle nuove vegetazioni.
Occorre fare attenzione alle innaffiature poichè eccessi d'acqua possono scatenare attacchi fungini e batteriosi.

Concimazioni
La Hoveara deve essere concimata periodicamente con fertilizzante specifico per orchidee: durante la primavera- estate le concimazioni potranno essere effettuate ogni 15 gg, mentre durante il periodo autunnale ed invernale il tempo che intercorrerà tra una concimazione e l'altra dovrà essere aumentato. La pianta potrà essere concimata una volta al mese durante l'autunno, contrariamente durante il periodo invernale, soprattutto se la pianta non ha nuovi pseudobulbi in formazione, sarà opportuno sospendere le concimazioni.





Substrato
Il tipo di substrato da utilizzare per il rinvaso consiste in un composto di solo bark e argilla espansa a cui può essere unito altro materiale inerte e non in base alle specifiche esigenze date dall'ambiente di coltivazione. La pianta può essere coltivata anche su zattera facendo attenzione al mantenimento dell'umidità radicale.
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venerdì 9 ottobre 2009

I Cymbidium e i vasi troppo piccoli

I Cymbidium venduti nei garden spesso sono dotati di vasi eccessivamente stretti che non permettono alla pianta di poter sviluppare l'apparato radicale in maniera adeguata.
I vasi troppo piccoli per piante con un apparato radicale importante fanno si che quest'ultimo si sviluppi al di fuori del vaso stesso, poiché all'interno di esso le radici non hanno a disposizione lo spazio necessario per potersi sviluppare.



Nella foto si nota un apparato radicale eccessivamente sviluppato rispetto al vaso, le radici si aggrovigliano eccessivamente e crescono al di fuori del vaso.






Oltre a ciò bisogna rilevare che quando la pianta è troppo grande rispetto al vaso che la contiene, ovvero quando gli pseudobulbi ricoprono gran parte della superficie del vaso, essa è limitata nello sviluppo e tale limitazione non consente alla pianta di usufruire dello spazio necessario per poter sviluppare ulteriori pseudobulbi.

Le foto evidenziano la ridotta capienza del vaso che disturba la crescita degli pseudobulbi laterali.
Gli pseudobulbi cresco schiacciati dai bordi del vaso






Quando i Cymbidium presentano situazioni di questo tipo senza però presentare problemi radicali dovuti a marciumi, è possibile effettuare un "rinvaso soft" che consiste nella semplice estrazione della pianta dal vaso originario per poi trasferirla in un vaso leggermente più grande senza disturbare le radici.
Quando si estrae la pianta l'apparato radicale non va toccato, ma inserito così com'è nel nel nuovo vaso. Una volta inserita la pianta si andranno a ricoprire gli spazi vuoti con del nuovo substrato.

Ecco un esempio di radici sane:

nella foto le radici più in basso hanno delle leggere sfumature marroni che però non sono indice di marciumi in quanto sode e consistenti.


Esempio di radici marce: le radici oltre ad essere marroni sono molli al tatto e vuote, vanno quindi eliminate accuratamente anche a costo ridurre del 90% l'apparato radicale.



L'argomento che stiamo trattando riguarda i Cymbidium senza alcun problema radicale, pertanto le indicazioni che seguiranno non riguarderanno le piante con problemi radicali, ma solo ed esclusivamente quelle che godono di un' ottima salute radicale e che non devono subire asportazioni di radici marcescenti.


Procedimento


Estraete la pianta dal vaso ed inseritela in un vaso di poco più grande rispetto al precedente e riempite gli spazi vuoti con substrato composto da torba di sfagno e bark oppure solo bark di media pezzatura.


Subito dopo aver riempito gli spazi vuoti innaffiate leggermente con acqua preferibilmente demineralizzata o piovana.


Questo tipo di operazione non richiede lo stop delle innaffiature poiché le radici non subiscono alcun taglio, non necessitano quindi di un tempo utile per la cicatrizzazione.


Controllate i tempi di asciugatura del substrato che variano a seconda della stagione e del substrato utilizzato: il substrato deve asciugare nell'arco di qualche giorno e non restare zuppo o fradicio.
Leggi anche le note colturali del Cymbidium per non incappare nelle problematiche derivanti dai marciumi radicali.

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Emergenza rifiuti tossici e radioattivi in Calabria

Cari amici e lettori del Blog, sfrutto lo spazio "Note personali" per riportarvi un appello di una cara utente del Forum Orchidofilia relativo al problema dei rifiuti tossici in Calabria.

Lascio che sia lei a parlare e faccio appello alla vostra solidarietà.


"Cari amici tutti,
come molti di voi ben sanno, sono calabrese, una calabrese orgogliosa di esserlo!
Amici, vi chiedo un grande aiuto!
Come avrete potuto apprendere da giornali e telegiornali, nella mia terra, è in corso una mobilitazione protesta per ottenere verità sulle cosiddette Navi a perdere, e perchè vengano bonificate le zone contaminate da rifiuti tossici e radioattivi(amici, un sito in questione si trova ad 1 km da casa mia!).
C'è una grande preoccupazione, aumentata dal notevole aumento di amaattie tumorali..e la gente muore!
Invito perciò voi tutti a guardare stasera su Raitre alle 21:10 la puntata di Blunotte, nella quale verrano chiariti molti dubbi e spiegati i motivi del nostro impegno.
Nella mia città si è infatti costituito nel 2004 un comitato cittadino intitolato al Capitano Natale De Grazia, che perse la vita in circostanze sospette durante lo svolgimento delle indagini sulle Navi a Perdere!
Nella puntata di Blunotte troverete molte informazioni utili a chiarire la situazione.
Ma lo sforzo più grande che vi chiedo è quello di sottoscrivere la Petizione con la quale, i cittadini chiedono chiarezza sui fatti e la bonifica delle zone contaminate e radioattive.
é una cosa che riguarda noi tutti amici, la mafia e chissà chi altro ha fatto della mia terra una discarica mortale, e domani potrebbe scegliere altre zone...ribelliamoci.
Grazie per il vostro aiuto.
Resto a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento..
Teresa
Ps: potete scaricare e compilare il modulo per la Petizione sul sito
www.comitatodegrazia.org
e seguendo le indicazioni inoltrarlo agli indirizzi richiesti.
Grazie infinite!"

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venerdì 25 settembre 2009

Bulbophyllum carunculatum

Il Bulbophyllum carunculatum è originario delle Filippine e si contraddistingue per il singolo fiore giallo ocra di grandi dimensioni. Non richiede particolari esigenze in termini di luce: non ama la luce diretta e può essere coltivato alla pari delle Phalaenopsis che di norma non necessitano di luce brillante ma schermata.
Bulbophyllum carunculatum


E' costituito da pseudobulbi abbastanza sviluppati da cui si dipartono lunghe foglie simili a quelle delle Cattleye.


Coltivazione *** Medio-Facile

Luce
Non avendo particolari esigenze in termini di luce, come la maggior parte dei Bulbophyllum, questa orchidea può essere coltivata in un ambiente luminoso senza essere raggiunta dalla luce diretta del sole. Il Bulbophyllum carunculatum può essere posizionato su un davanzale delle finestra esposto ad ovest o ad est mentre se esposto ad est è buona norma filtrare la luce con una leggera tenda.



Innaffiature
Può essere soggetto ad attacchi fungini e batterici è bene quindi moderare le innaffiature e favorire una buona circolazione d'aria. Tra un' innaffiatura e l'altra lasciate asciugare leggermente il substrato. Utilizzate acqua piovana o distillata.


Rinvaso
Il rinvaso può essere effettuato utilizzando materiale drenante e quindi pezzetti di bark, argilla espansa, agriperlite e anche qualche ciuffetto di sfagno al fine di mantenere una maggiore umidità radicale.


Temperature
Il genere Bulbophyllum gradisce temperature intermedie, le minime notturne non dovranno quindi scendere al di sotto dei 14°C .

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