giovedì 1 gennaio 2009
La crescita delle orchidee: gli elementi di sviluppo.
giovedì 13 novembre 2008
Brassia " L'orchidea ragno".
I sepali sono molto lunghi e riconducibili alle sembianze di un ragno.
Esposizione
le Brassia amano la luce, anche quella diretta, soprattutto in primavera, autunno ed inverno, ma non nei periodi in cui i raggi solari sono intensi al punto tale da bruciare le foglie.
Temperature
le temperature ideali si aggirano tra i 18 ed i 22°C; durante la stagione autunnale ed invernale devono essere collocate in locali riscaldati, ma lontano da fonti di calore. La temperatura minima invernale non deve scendere al di sotto dei 7 °C poichè temono molto il freddo, mentre in estate possono sopportare anche temperature intorno ai 38°C a patto che l'ambiente di coltivazione sia sufficientemente umido e ventilato.
Innaffiature
le innaffiature devono essere effettuate quando il substrato inizia ad asciugare non solo sulla parte superficiale ma anche all’interno del vaso: tale accorgimento è importante poiché anche se il substrato superficiale risulta asciutto quello all’interno potrebbe essere ancora umido. Le modalità con cui innaffiare devono essere calibrate in base al substrato ed in base alle temperature:
se il substrato è composto da solo bark oppure bark unito ad una piccola percentuale di torba, durante la stagione calda sarà possibile innaffiare anche tramite immersione quando necessario; se invece, il substrato è composto da bark miscelato con una buona percentuale di torba sarà opportuno innaffiare dall’alto anziché tramite immersione, poiché la presenza di torba tenderebbe a trattenere troppa acqua rendendo il substrato fradicio.
In inverno le innaffiature devono essere ridotte poiché la pianta entra nella fase del riposo vegetativo e quindi l’apporto di acqua deve essere scarso: innaffiate sporadicamente la pianta con poca acqua e procedete con sporadiche nebulizzazioni del fogliame al mattino per non far raggrinzire troppo gli pseudobulbi. Quando si effettuano vaporizzazioni del fogliame bisognerà far si che le foglie asciughino prima di sera altrimenti potrebbero formarsi dei ristagni che potrebbero determinare delle malattie crittogamiche.
Durante l’inverno gli pseudobulbi possono manifestare un leggero raggrinzimento il quale risulta fisiologico e legato alla fase del riposo vegetativo ed alle scarse innaffiature.
Se occorre cambiare vaso per motivi di eccessivo sviluppo dell’apparato radicale utilizzate un vaso di dimensioni leggermente maggiori del precedente.
Le orchidee non amano vasi eccessivamente grandi , ma le dimensioni devono essere adeguate al volume dell’apparato radicale il vaso dovrà quindi essere grande quanto basta da contenere le radici.
Brassia " L'orchidea ragno".
venerdì 31 ottobre 2008
Vanda coerulea

Vanda coerulea
Darwin: Orchidee in evoluzione Oltremare al Festival della Scienza di Genova

L'esposizione, ospitata dal Museo Civico di Storia Naturale Giacomo Doria, ha come obiettivo quello di raccontare in modo interessante e divertente l'evoluzione attraverso le orchidee, oggetto di studio di Darwin.
Un'orchidea delicata e molto amata dai collezionisti Vanda coerulea, conosciuta anche con il nome popolare "Orchidea blu" è originaria dell'Asia sud orientale e vive ad altezze di 800 - 1600 metri.

Darwin: Orchidee in evoluzione Oltremare al Festival della Scienza di Genova
lunedì 13 ottobre 2008
Phragmipedium

il primo gruppo di Phragmipedium è contraddistinto da piccoli fiori dai colori sgargianti, con petali e sepali molto simili; di questo gruppo fanno parte il Phragmipedium sclimii, il Phragmipedium kovachii e il Phragmipedium fischerii;
il secondo gruppo di Phragmipedium è costituito dalle specie che si caratterizzano per i sepali più stretti e lunghi dei petali, con colorazioni che vanno dal giallo, al marroncino, al rosso e al rosato.
I Phragmipedium sono costituiti da un piccolo rizoma e da un fusto caratterizzato da un un insieme di foglie simile ad un ciuffo da cui si dipartono gli steli. Le fioriture sono molto abbondanti e avvengono tra la fine dell'inverno e l'inizio della primavera. La caretteristica di questa orchidea consiste nell'accrescimento dell'infiorescenza man mano che la pianta cresce. Le piante adulte, infatti, tendono a produrre fiori più grandi rispetto alle piante giovani, è quindi sconsigliabile dividere quest'orchidea per creare nuove piante. Le fioriture hanno un andamento diverso in base alla specie: in alcuni casi, infatti, i boccioli si aprono simultaneamente, in altri i boccioli seguono una fioritura scalare, in altri ancora i boccioli si sviluppano dalle ramificazioni dello stelo.
Temperature:
la maggior parte delle specie esigono temperature diurne intorno ai 29 - 32 °C (anche 35°C sono tollerati purchè si garantisca un buon livello di umidità e di ventilazione) mentre l'inverno le temperature diurne devono agirarsi intorno ai 16° C. Per queste orchidee è importante garantire un'escursione termica di circa 5 - 6 °C ed una buona ventilazione facendo attenzione, però, alle correnti d'aria..
Luce:
i Phragmipedium amano la luce quanto le Cattleya. Un buon quantitativo di luce ne determina un'ottima crescita e una buona fioritura. In casa è bene collocarle su un davanzale esposto ad est o ad ovest avendo l'accortezza di schermare la luce solare se questa si rivela intensa al punto tale da determinare scottature fogliari. I Phragmipedium vanno collocati a duna certa distanza gli uni dagli altri, ciò al fine di garantire una buona illuminazione su buona parte della pianta.
Un'eccezione è rappresentata dal Phragmipedium besseae che richiede un'intensità luminosa minore.

Innaffiature:
le innaffiature e l'umidità sono elementi molto importanti per queste orchidee: le radici amano substrati mantenuti costantemente umidi, mentre l'umidità può essere garantita attraverso nebulizzazioni giornaliere e predispondendo un sottovaso con argilla espansa ed acqua su cui andremo a posizionare il vaso contenente l'orchidea.
Quando si nebulizza èimportante che le foglie asciughino prima di sera in quanto questo genere di orchidee ha foglie molto sensibili ad eventuali ristagni d'acqua tra gli intersizi fogliari.
Le carenze d'acqua, a differenza di molte altre orchidee, rislutano mal tollerate dalle radici e si manifestano attraverso macchie sulle punte delle foglie. Tra un'innaffiatura e l'altra il substrato non deve asciugare completamente poichè si determinerebbero degli eccessi di sali che andrebbero a ledere la salute dell'arato radicale. Per tale motivo risulta conveniente innaffiare con acqua demineralizzata o di osmosi.
Substrato:
deve essere ben drenate e garantire una buona circolazione dell'aria. Un esempio di substrato è rappresentato da 4 parti di corteccia, 1 parte di argilla espansa, una parte di piccole palline di polistirolo o agriperlite e 1 parte di carbonella. Se non si disponde di tutti questi componenti potete limitarvi ad usare la corteccia, il polistirolo e l'argilla espansa.
Rinvaso:
i rinvasi vanno effettuati quando il substrato risulta deteriorato. Tenete presente che le costanti innaffiature determinano il rapido deterioramento del substrato, pertanto potrebbe essere necessario rinvasare di anno in anno.
devono essere effettuate durante tutto l'arco dell'anno con cadenza quindicinale durante la primavera e l'estate, mentre nel corso dell'autunno e dell'inverno le concimazioni potranno essere effettuate con cadenza mensile. E' importante fertilizzare tutto l'anno in quanto queste orchidee non osservano un periodo di riposo.
Tra una concimazione e l'altra dilavate bene il substrato con acqua distillata in maniera tale che i depositi di concime vengano eliminati grazie alle normali innaffiature.
Phragmipedium
sabato 27 settembre 2008
Epidendrum

Questo genere si caratterizza per la varietà delle dimensioni sia piccole che grandi e per la notevole altezza, possono infatti ragiungere i tre metri.
gradisce un buon quantitativo di luce, in estate è bene coltivarlo all'aperto in una posizione molto luminosa, ma non raggiunta dai raggi diretti del sole nelle ore più calde della giornata.
Substrato:
deve essere ben drenante poichè gli Epidendrum sono orchidee epifite. Un buon substrato sarà costituito da pezzetti di bark, polistirolo e ghiaia fine.
il substrato deve essere mantenuto umido durante il periodo vegetativo, mentre durante la fase del riposo invernale occorrerà mantenere leggermente umido il substrato per evitare l'insorgere di marciumi radicali.
può essere effettuata attraverso la divisione dei cespi ( dividere la pianta in due porzioni costituiti da almeno 3 - 4 fusti/canne ) oppure mediante talea e sfagno (consulta il forum nella sezione Strumento guida).
Epidendrum