
Il periodo migliore per rinvasare coincide con la primavera.
Come rinvasare?
Se si utilizza bark occorrerà metterlo in ammollo nell'acqua per almeno un giorno al fine di permettere all'acqua di penentrarvi ed idratarlo. Dopo la fase di "idratazione" per efettuare un buon rinvaso sarà opportuno utilizzare solo i pezzetti di bark che galleggieranno sull'acqua, mentre quelli che andranno a depositarsi sul fondo dovranno essere scartati poichè non idonei.
Rinvaso: come procedere?
Prima di estrarre l’orchidea dal vecchio vaso sarà opportuno bagnare le radici anche 24 ore prima del rinvaso al fine di renderle più morbide e semplici da districare.
Durante le fasi del rinvaso è immergere l’apparato radicale in una soluzione di fungicida ed acqua per qualche minuto (1.5 ml per litro d'acqua), tutto ciò al fine di effettuare una prevenzione di eventuali malattie fungine.
E' possibile utilizzare nuovamente il vecchio vaso di coltivazione avendo l’accortezza di ripulirlo con acqua e varechina: in questa maniera il vaso risulterà disinfettato e pronto per essere riutilizzato.
Tipi di substrato
Riguardo al substrato da utilizzare non c’è una regola generale, ma ogni orchidea ha le sue esigenze.
Le phalaenopsis ad esempio crescono benissimo in vasi di plastica con materiale inerte tipo il bark (pezzi di corteccia di pino/abete), stesso discorso per il Dendrobium Nobile e per altri generi, mentre altre orchidee tipo il Cymbidium prediligono un substrato composto da torba molto filamentosa unito ad altro materiale quale pezzetti di carbonella di legna, pezzi di polistirolo; i Paphiopedilum che amano composti costantemente umidi e ricchi di calcio prediligono stazionare in vasi con bark di piccola pezzatura, unita a torba molto filamentosa, a pezzetti di conchiglia, carbonella e foglie di faggio.
Nel vaso che avrete scelto dovrete predisporre uno strato drenante costituito da pezzetti di polistirolo o di coccio che favoriranno il drenaggio dell’acqua in eccesso, inoltre, i pezzetti di coccio o di polistirolo dovranno essere sistemati sul fondo del vaso in maniera tale che i fori di scolo non siano ostruiti.
Dopo aver predisposto il drenaggio sul fondo del vaso, mettete un po’ di substrato di coltivazione sul drenaggio e poi adagiatevi su la pianta. Riempite il vaso con il restante substrato senza coprire il colletto della pianta o senza interrare eccessivamente gli pseudobulbi.
Una volta effettuato il rinvaso è bene non annaffiare l’orchidea per circa 7/10 gg, ma vaporizzare l’apparato fogliare una due volte al giorno; fornire poca luce e non concimare fino alla ripresa dell’attività radicale.
La regola di non innaffiare l’orchidea dopo il rinvaso vale per tutte le orchidee tranne che per i Paphiopedilum e per i Phragmipedium che devono essere innaffiati subito dopo il rinvaso.
Il rinvaso può essere evitato se le orchidee sono coltivate su zattere e tronchetti.
Rinvaso causato da marciume
Trascorsi i 7/10 giorni si potranno riprendere le annaffiature in maniera molto graduale e le concimazioni saranno effettuate quando l’attività radicale sarà nuovamente attiva, cioè quando le radici inizieranno a svilupparsi.