sabato 27 settembre 2008

Epidendrum

Il genere Epidendrum comprende circa 1.000 specie affini al genere Encyclia, Barkeria e Nanodes. Il nome Epidendrum deriva dal greco, infatti epì significa sopra mentre dèndron significa albero, quindi "sopra - albero" per sottolinearne la caratteristica di orchidea epifita.


Questo genere si caratterizza per la varietà delle dimensioni sia piccole che grandi e per la notevole altezza, possono infatti ragiungere i tre metri.

Sono molto adatte ad essere incrociate con i generi affini, quindi Encyclia, Barkeria, ma soprattutto Cattleya.

Coltivazione:
il genere Epidendrum va coltivato con temperature gradevoli quindi da serra temperata - calda con temperature minime che devono aggirarsi intorno ai 18 - 20 °C mentre durante l'inverno, quindi durante il periodo del riposo vegetativo, le temperature dovranno oscillare tra i 13 ed i 16 °C. Le varietà con fusti lunghi e sottili simili a canne richiedono delle temperature più elevate.

Esposizione:
gradisce un buon quantitativo di luce, in estate è bene coltivarlo all'aperto in una posizione molto luminosa, ma non raggiunta dai raggi diretti del sole nelle ore più calde della giornata.

Substrato:
deve essere ben drenante poichè gli Epidendrum sono orchidee epifite. Un buon substrato sarà costituito da pezzetti di bark, polistirolo e ghiaia fine.

Innaffiature:
il substrato deve essere mantenuto umido durante il periodo vegetativo, mentre durante la fase del riposo invernale occorrerà mantenere leggermente umido il substrato per evitare l'insorgere di marciumi radicali.

Concimazioni:
concimare durante la primavera e l'estate con un concime granulare bilanciato 20 - 20- 20 oppure adottare un concime con diversi titoli di Azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K) in base al periodo. Per ulteriori informazioni consultare la sezione Concime.

Moltiplicazione:
può essere effettuata attraverso la divisione dei cespi ( dividere la pianta in due porzioni costituiti da almeno 3 - 4 fusti/canne ) oppure mediante talea e sfagno (consulta il forum nella sezione Strumento guida).

Parassiti:
può essere facilmente attaccato dalla cocciniglia.

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giovedì 25 settembre 2008

NATIONAL BOTANIC GARDENS of IRELAND

Una giornata nei giardini botanici dell'Irlanda..

Anche se il principale obiettivo dei giardini botanici è quello di preservare le collezioni di specie vegetali a fini di studio, può rivelarsi molto piacevole ed istruttivo per appassionati e non, visitare tali luoghi. I giardini botanici sono stati istituiti nel 1795 dalla Società di Dublino, mentre il Parlamento irlandese ne ha promosso la conoscenza scientifica nei vari settori dell'agricoltura. Nel corso degli ultimi due secoli, i giardini hanno svolto un ruolo centrale nella botanica e orticoltura:sono stati importati piante e semi e create nuove specie di piante.

Le serre del National Botanic Gardens rappresentano una delle principali attrazioni del giardino botanico: la Gran Palm House contenente la raccolta di alberi tropicali è stata costruita nel 1884, mentre le sue ali laterali dove sono collocate le orchidee , appartengono ad un precedente edificio.



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Un ringraziamento alla gentilissima Elisabetta.

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venerdì 19 settembre 2008

Rinvasare una Cattleya

Il rinvaso o la divisione della Cattleya si attua quando il substrato risulta deteriorato o quando la pianta è eccessivamente sviluppata rispetto alla capienza del vaso.

Il rinvaso dovrebbe essere effettuato durante la primavera/estate, quindi nell’arco della fase vegetativa dell' orchidea, in maniera tale da permetterle di riprendersi facilmente.

Naturalmente interventi curativi o d’emergenza si possono effettuare anche durante l’autunno/inverno se necessario, ad esempio se si manifesta un marciume radicale sarà bene intervenire svasando e asportando le parti marce indipendentemente dalla stagione.

Dopo aver svasato la Cattleya, dunque, occorre eliminare tutto ciò che appare secco e vuoto mediante forbice/cesoia sterilizzate su fiamma. Il taglio delle radici vecchie, secche, rotte ed eventualmente marce si effettua drasticamente in maniera tale da evitare probabili marcescenze ed infezioni.

Dopo aver tagliato le radici è bene procedere con un un trattamento antifungino a base di Propamocal fine di proteggere le ferite da probabili infezioni. Basterà immergere la pianta in una soluzione di acqua e fungicida, 1,5 ml di fungicida per litro d'acqua, per circa un'ora.

Substrato: per effettuare il rinvaso occorre del bark e della torba di sfagno in percentuale 2 a 1 con l'aggiunta di palline di polistirolo.

Prima di procedere al rinvaso il bark deve essere posto in un contenitore contenente acqua e lasciato in ammollo per qualche giorno al fine di ripulirlo da eventuali polveri depositatesi in superficie sia per idratatre il bark.
Invasatura
Sul fondo del vaso scelto come nuova dimora per la Cattleya si predispone uno strato di palline di polistiroloal fine di garantire un miglior drenaggio dell'acqua; sul polistirolo si adagia uno strato di bark misto a torba di sfagno su cui andrà adagiata la Cattleya. Quest’ultima va posizionata all’interno del vaso con il rizoma disposto orizzontalmente ai bordi del vaso, in questa maniera si garantirà ampio spazio alla pianta per vegetare.

Il rizoma dovrà rimanere appena sopra il bark, come se galleggiasse.



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martedì 16 settembre 2008

La Cambria

Il genere Cambria è il risultato dell'ibridazione tra alcune specie, quali Oncidium, Odontoglossum e Miltonia. Da tali ibridazioni derivano Cambria con fioriture diversificate nel colore, nella dimensione dei fiori e nella durata.

Il genere Cambria è costituito da pseudobulbi allungati e consistenti da cui si sviluppano foglie nastriformi di media lunghezza; gli steli si formano alla base degli pseudobulbi e precisamente tra le foglie laterali. Il numero delle infiorescenze è variabile e generalmente va dai 7 ai 10 fiori con petali e sepali vellutati. Lo stelo può essere reciso alla base al termine della fioritura poichè dal vecchio stelo non si svilupperà più alcun fiore.
Durante la primavera e l'estate i nuovi pseudobulbi si sviluppano con grande rapidità: alla base dei vecchi pseudobulbi, infatti, si svilupperanno dei piccoli pseudobulbi dalla forma molto affusolata che con la crescita tenderanno a rigonfiarsi e a raggiungere la maturità assumendo la classica forma dello pseudobulbo rigonfio. Da questo momento in poi occorrerà collocare le piante in un luogo fresco facendo attenzione ad innaffiare con molta parsimonia per circa 8 - 10 settimane al fine di favorire la produzione di un nuovo stelo fiorale.

Luce:
la Cambria predilige la luce soffusa e non tollera quindi il sole diretto: se le foglie assumono un colore verde scuro, ciò è indice di carenza di luce, contrariamente se le foglie assumono un colore verde rossastro la luce risulta essere troppo intensa.

Temperature:
durante il periodo vegetativo quindi in primavera estate, le temperature diurne dovrebbero aggirarsi intorno ai 20 25 °C, mentre durante i mesi più freddi è necessario assicurare alla pianta temperature più fresche comprese tra i 10 ed i 15 ° C associate a scarse innaffiature.

Innaffiature:
le innafiature devono essere moderate in primavera ed abbondanti in estate soprattutto se le temperature sono elevate, mentre vanno ridotte in autunno ed interrotte durante il periodo invernale. In questo periodo è possibile vaporizzare di tanto in tanto le foglie e gli pseudobulbi per evitare un eccessivo raggrinzimento degli pseudobulbi. Le basse temperature fanno si che la pianta entri in riposo vegetativo per tanto è necessario interrompere le innaffiature al fine di scongiurare l'insorgere di marciumi radicali. Le innaffiature potranno essere riprese non appena spunteranno i nuovi getti alla base dei vecchi pseudobulbi.

Concimazioni:
la Cambria va concimata nel periodo di sviluppo vegetativo , quindi primavera-estate, mentre le concimazioni vanno interrotte in autunno per poi riprenderle in primavera.
Non concimare in inverno.

Umidità:
l’umidità dovrebbe aggirarsi intorno al 40 50% , in estate, invece, il tasso d’umidità ideale si aggira intorno al 55 75%. L’umidità può essere favorita ponendo il vaso su un sottovaso con argilla espansa ed acqua (il vaso non deve entrare a contatto con l’acqua!), e con vaporizzazioni fogliari.

Ventilazione:
amano gli ambienti ventilati.

Rinvaso:
la Cambria và rinvasata almeno ogni due anni ed il rinvaso và effettuato quando il nuovo getto misura circa 4-5 cm ed è provvisto di radici.
Il composto vecchio và rinnovato con corteccia di pino/abete sminuzzata, unita a poca torba di sfagno e agriperlite.

Le vecchie radici e quelle marce o rovinate vanno eliminate, se occorre la pianta và divisa in gruppi di 3-4 pseudobulbi.
Appena effettuato il rinvaso, prima di annaffiare regolarmente occorre attendere che le nuove radici riprendano a vegetare e s’infilino nel composto di coltvazione.

Malattie:
la Cambria è un’orchidea abbastanza resistente agli attacchi parassitari, pertanto, al fine di mantenerla sana, è necessario coltivarla correttamente e in un ambiente adeguato.
E' soggetta all'attacco di parassiti tra i quali la cocciniglia e gli acari che possono essere combattuti mediante l'utilizzo di adeguati prodotti tra i quali il Confidor.
Se si notano dei marciumi o l’insorgere di malattie fungine, di marciume alle radici, ai bulbi alle foglie, occorre trattare l’orchidea con un fungicida a base di Propamocarb tramite l'immersione della pianta nella soluzione di acqua e fungicida adeguatamente miscelati. Andranno inoltre eliminati tutte le parti molli che assumono un colore scuro o giallognolo.


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venerdì 5 settembre 2008

Orchidee in miniatura

Le orchidee in miniatura sono delle piccole orchidee che in età adulta non raggiugono grandi dimensioni. Le dimensioni vanno da pochi centimetri ad un paio di decimetri.




Le orchidee in miniatura non richiedono una coltura differente da quelle delle orchidee più grandi ma necessitano delle medesime cure. Occorre, però, prestare molta attenzione alle carenze d'acqua: se si lascia un'orchidea in miniatura per lungo tempo senza acqua si può provocare la morte della pianta poichè gli organi di riserva sono davvero ridotti. le dimensioni ridotte fanno si che anche le riserve idriche siano ridotte.
Phalaenopsis Zuma's Pixie (Carmela's Pixie x equestris)


La bellezza di queste piccole orchidee non risiede solo nelle misure alquanto ridotte ma nella possibilità di poterle sistemare con molta praticità all'interno delle nostre abitazioni: in particolare si adattano alla coltivazione all'interno di terrari, acquari o mini serre.

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