domenica 12 aprile 2009

Oncidium su zattera: un amore di Oncidium.

Quando si parla di zattere e di orchidee, non si può non rimanere affascinati dalla bellezza sprigionata da queste splendide piante, che come farfalle si posano su semplici tronchetti di legno e qui vi attecchiscono vegetando e fiorendo.

Purtroppo coltivare orchidee su zattera in ambienti casalinghi non è sempre semplice soprattutto se si trata di orchidee monopodiali quali le Phalaenopsis. La loro struttura monopodiale non permette loro di avere riserve idriche di cui disporre al momento del bisogno, pertanto, una Phalaenopsis montata su zattera potrebbe avere maggiori difficoltà di adattamento rispetto, per esempio, ad un oncidium provvisto di pseudobulbi ricchi di sostanze nutritive.

Se però amate le zattere e volete cimentarvi nella loro realizzazione seguite questa piccola guida.

Ho montato su zattera un semplice Oncidium e vi consiglio di fare altrettanto perchè di facile coltivazione.
cosa occorre:

Tronchetto di legno di Manila ( è il classico legno utilizzato per gli acquari, lo trovate nei grandi supermercati).

Sfagno/Muschio (quest'ultimo ripulito sotto acqua corrente da eventuali residui di terreno o di parassiti).

Fibra di cocco sintetica (quella che si trova sui tutori per piante rampicanti).

Filo di lenza da pesca (lo si trova anche sui tutori per piante rampicanti).

Strisce di nylon (la classica calza, collant)

Per prima cosa scegliete un bel pezzo di legno: nel mio caso ho scelto un tronchetto di legno di medie dimensioni (lo trovate nei supermercati nel reparto alimenti ed accessori per animali).

Come legno è ottimo poichè molto frastagliato e resistente (basta considerare che è utilizzato per gli acquari).



Prendete un pugno di sfagno e posizionatelo sopra la zaterra nel posto che ritenete più congeniale ed adatto.

Prendete poi la fibra di cocco che avrete staccato dal tutore e posizionatela sopra lo sfagno: in questa maniera la funzione della fibra di cocco sarà quella di mantenere più umido lo sfagno rallentandone i tempi di asciugatura.



Prendete il filo di lenza da pesca e legatelo intorno al tronchetto: dovrete legare la fibra di cocco alla zattera. In questa maniera la fibra si assesterà creando una sorta di barriera sullo sfagno utile per mantenere l'umidità.




Posizionate la vostra orchidea, in questo caso un Oncidium, in maniera tale da lasciare libero spazio alla pianta per svilupparsi. Non posizionatela troppo vicina alle estremità.



Quando avrete deciso la giusta posizione anche in funzione dell'adattamento della pianta prendete delle strisce in nylon (di buona qualità altrimenti si deteriora facilmente) e legate l'orchidea al tronchetto. Cercate di non lesionare nè le radici ne i nuovi pseudobulbi in crescita che di norma sono molto più delicati rispetto ai vecchi pseudobulbi.

Stelo in formazione.



Lo sviluppo e l'adattamento dell'orchidea senza l'ausilio di una serra o di un orchidario in questo caso può definirsi ottimale.

Share/Save/Bookmark