mercoledì 16 luglio 2008

Crescita radici--orchidea-- senza sfagnoterapia

Spesso e volentieri si tende a ritenere l'utilizzo dello sfagno e del sacchetto l'unica via di uscita per permettere alle orchidee di emettere nuove radici.
La mia esperienza ha evidenziato il contrario e ne è la dimostrazione la ripresa vegetativa di questa Phalaenopsis, che in seguito ad un marciume radicale è stata montata su corteccia. Quello che ho voluto constatare è se indipendentemente dallo sfagno e dalla busta l'orchidea può essere in grado di rinnovarsi sia a livello radicale che fogliare perchè spinta dalla ripresa vegetativa. Come vedrete nelle foto l'emissione delle nuove radici e della nuova foglia avviene in un ambiente del tutto diverso da quello presente nel sacchetto, dunque la pianta è in grado di rinnovarsi anche senza l'ausilio del sacchetto e dello sfagno. Oltre a ciò ho avuto modo di notare una leggera ripresa del turgore e considerando la "rugosità" delle foglie una ripresa del genere è un grande passo poichè foglie molto disidratate ingialliscono.
L'orchidea non riceve particolari cure se non un bagno per immersione al mattino e due vaporizzazioni giornaliere nonostante le alte temperature.

Questa mia esperienza mi auguro sia d'aiuto e stimolo per tutti coloro che non hanno modo di reperire lo sfagno o che hanno sempre considerato l'utilizzo di quest'ultimo quale unica arma. Purtroppo come ben sapete reperire lo sfagno non è semplice, inoltre praticare la sfagnoterapia in maniera corretta evitando eventuali marciumi è altresì difficile: il tasso di umidità notevole all'interno del sacchetto associato ad ulteriori errori fa sì che s'inneschi il marciume.

Spiego brevemente le varie fasi.

Fase 1
Nel corso dell'autunno-inverno 2007 la phalaenopsis in questione è stata attaccata a livello radicale da marciume, per cui ho dovuto procedere al taglio di numerose radici e al trattamento con fungicida (non a base di propamocarb in quanto non disponibile). Ho rinvasato nuovamente la pianta nel bark e monitorato la situzione fin quando mi accorgo che nonostante le foglie disidratate iniziava a spuntare qualcosa dal colletto; inoltre la foglia più recente , che durante l'autunno-inverno sembrava non dovesse terminare più il suo sviluppo, ha iniziato a mostrare segni di ripresa.

Decido quindi di svasare la pianta e montarla su un piccolo pezzo di legno per constatare se l'orchidea è in grado di emettere radici anche in situazioni poco ideali.***tutto ciò al fine di
verificare quanto la spinta vegetativa della pianta influisce sulla ripresa di quest'ultima indipendentemente dalle condizioni ambientali***


Ecco come si presentava la Phalaenopsis dopo averla svasata

La situazione è drastica ma l'intuito mi dice che ce la può fare.
Le foglie hanno perso gran parte del loro turgore ma evidentemente la fase più critica è ormai terminata e l'orchidea è in grado di sfruttare la forza vegetativa. le piccole escrescenze che s'intravedono sono le nuove radici.

Monto la Phalaenopsis su un piccolo pezzo di legno su cui ho precedentemente sistemato dello sfagno e della fibra di cocco al fine di mantenere lo sfagno un pò più umido. Sistemo la phalaenopsis senza troppi accorgimenti sia estetici che tecnici ed ecco il risultato.
La parte terminale dello stelo è a contatto con lo sfagno.

04-07-2008
A distanza di 10 giorni le nuove radici stanno crescendo.
C'è una nuova foglia che fa capolino.


Dunque nonostante la mancanza dello sfagno e del sacchetto di plastica, l'orchidea in questione è in grado di emettere nuove radici ed una nuova foglia. La phalaenopsis è stata collocata a nord est e non riceve in nessuna ora della giornata luce diretta: nè al primo mattino nè al tramonto.

Decido di tagliare la foglia più vecchia che presenta un principio d'ingiallimento. tale ingiallimento è fisiologico e lo si riscontra su foglie senescenti ed in seguito a disidratazione. Decido di toglierla anche perchè sottrae nutrimento alla nuova vegetazione, per cui senza di essa l'orchidea canalizzerà le proprie energie verso la vegetazione più giovane***foglie e radici nuove***.

Cospargo il taglio con cicatrizzante per corteccia al fine di proteggere la pianta da eventuali problematiche. I tagli e le ferite in generale sono la base essenziale per lo sviluppo di malattie fungine e batteriosi per cui è bene creare una barriera protettiva.

Fase 2

14-07-2008
Dopo circa 8 giorni la parte restante della foglia tagliata mostra un accenno d'ingiallimento ma osservando ancora meglio mi accorgo che al di sotto di quella piccola parte di foglia c'è una radice che si sta gonfiando: decido di togliere la parte restante della foglia ***anche perchè oltre ad ingiallire non serve a nulla****ed ecco quello che trovo.

Non una radice ma ben due ed una terza in via di sviluppo.

Questa è una foto da un'altra angolatura: si vedono le altre radici che continuano a svilupparsi ed una delle nuove.

Ulteriore novità: lo stelo che da tempo non mostrava segni di ripresa sta facendo sviluppare le gemme.Ho poi notato questo piccolo puntino verde che è una gemma dormiente in fase di risveglio. Forse è stata stimolata poichè lo stelo ,per via dellla posizione sul tronchetto, è stato a contatto con lo sfagno o forse ha solo voglia di attivarsi.

In soli 8 giorni la nuova foglia è cresciuta notevolmente e la disidratazione delle vecchie foglie sembra diminuire..le foglie, infatti, appaiono più turgide.
Come noterete dalle foto, le nuove radici tendono a svilupparsi maggiormente da una parte piuttosto che dall'altra e la cosa strana consiste nel fatto che le nuove radici si sono sviluppate sulla zona del colletto non a contatto con lo sfagno. Voglio quindi alterare il tutto e mettere la pianta a testa in giù: in questa maniera le nuove radici saranno a contatto con lo sfagno mentre la restante parte del colletto priva di radici ****che prima era a contatto con l'umidità dello sfagno**** sarà a diretto contatto con l'aria.

Infine eccola montata su un piccolo pezzo di corteccia ed appesa al muro con l'apice vegetativo rivolto verso il basso.

Il post sarà aggiornato nei prossimi giorni.
Grazie a tutti per l'attenzione.
Aurora


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